domenica 28 agosto 2011

Liberarsi dai vecchi legami - PARTE 3 - I nostri pensieri, le idee e i nostri modelli comunicativi

Cari Amici e Amiche,


Come è andata durante la settimana con gli oggetti ? siete riusciti a liberarvene almeno di qualcuno e individuare l'oggetto per voi più "importante" che porterete con voi fino a fine percorso ?


Siamo a Domenica 28 e oggi introduco il tema degli attaccamenti alle idee e al nostro pensiero.






Dopo aver esaminato i nostri possessi, i nostri legami con gli oggetti materiali esterni a noi (vedi post precedente), oggi il nostro punto di riflessione si focalizza sugli "oggetti interiori del pensiero". 


I Pensieri non sono, come comunemente si pensa, qualcosa che è nella nostra testa, ma si organizzano in oggetti (a volte chiamate "forme pensiero") capaci di influenzare totalmente la nostra vita nel "bene" e nel "male". 
Abbiamo visto come con gli oggetti materiali sia possibile un attaccamento così profondo da creare l'illusione che noi siamo ciò che possediamo ma, se osserviamo bene, ci riesce con abbastanza facilità comprende che noi non siamo l'oggetto; la stessa cosa capita con gli oggetti del pensiero: ci identifichiamo così tanto in essi che crediamo che queste forme siano il nostro vero "io". Questo perchè non è facile come con gli oggetti materiali compredere la differenza tra "noi" e il "pensiero" (tanto è vero che questo portò Cartesio a postulare il motto "Cogito, Ergo Sum" - Penso, quindi Sono).
In realtà i pensieri molto spesso hanno una "vita propria" e siamo noi che ci attacchiamo a loro facendoli "nostri". 

Questo processo è del tutto naturale, non è sbagliato in sè, ma a volte ci agganciamo a pensieri che non ci portano al benessere e alla felicità a cui tutti aspiriamo.
Ricollegandoci ad un esempio del post precedente, dove cerchiamo nell'accumulo di oggetti la nostra felicità, comprando un oggetto dopo l'altro (così si è dato vita al consumismo dilagante della nostra società), dietro questo desiderio di possedere gli oggetti c'è sicuramente un pensiero che è tipico della società in cui viviamo e che abbiamo fatto nostro: la ricchezza si misura con quanto possiediamo. Tanto è vero che anche il saggio detto popolare "i soldi non fanno la felicità" è stato modificato con espressione del tipo "i soldi non fanno la felicità però aiutano", oppure recentemente una famosa pubblicità della Master Card - ".... per tutto il 
resto c'è mastercard".






Qualche tempo fa mentre cercavo del materiale su internet ho trovato queste parole che mi fecero riflettere:

Vigila sui tuoi pensieri perchè diventeranno le tue parole.
Vigila sulle tue parole perchè diventeranno le tue azioni.
Vigila sulle tue azioni perchè diventeranno le tue abitudini.
Vigila sulle tue abitudini perchè diventeranno il tuo carattere.
Vigila sul tuo carattere perchè influenzerà il tuo destino!

Cosa possiamo fare allora ? Come sempre rendersi consapevoli  di ciò che pensiamo e riuscire a creare il distacco, lo spazio per osservare i pensieri che abbiamo fatto nostri. Comprendere come i pensieri ci influenzano e se è quello che vogliamo per noi stessi.

Se i pensieri si traducono in parole e poi in azioni, cosa può succedere se io ho fatto mio il pensiero:  "Solo i disonesti sono ricchi (economicamente)"?  Sicuramente tradurremo in parole il disagio che proviamo verso le persone ricche magari "attaccandoli" o "sentendoci vittime" della situazione, ma la cosa che ancora più ci condiziona con questo pensiero è che se il nostro desiderio di benessere economico è molto forte ci può portare a diventare "disonesti" o in alternativa ci potrebbe portare a vivere una vita in ristrettezza economica pur di non toccare il nostro senso di onestà.
Ora la domanda che mi sorge è la seguente: questa persona dell'esempio è povera davvero per "colpa" del sistema che fa diventare ricchi solo i disonesti o lo è in quanto si è agganciata inconsapevolmente a un'idea che l'ha portata a fare determinate scelte nella sua vita?

Ciò che propongo in questo punto di riflessione del nostro viaggio è un proprio una scoperta di quali idee, di quali pensieri comunemente ci guidino nelle azioni di tutti i giorni, nella nostra vita, e di conseguenza valutare se non sia meglio adottarne un'altra. 

In questo processo è essenziale creare una distanza tra la nostra vera essenza e i nostri pensieri, e da sempre in tutto il mondo sono state codificate tecniche, strumenti che portano a questo risultato. 

Io vi propongo una tecnica molto semplice che è la seguente: 



- Troviamo uno spazio dove per un po' possiamo essere indisturbati, spegniamo i cellulari, il pc e creiamo uno spazio confortevole dove porter stare un po' con noi stessi. A tale scopo è possibile utilizzare anche candele e  incensi  naturali.

- Sediamoci a terra con le gambe incrociate e manteniamo la schiena dritta: la colonna vertebrale verticale è essenziale. Comprendendo che non tutti si trovano seduti comodi a terra con le gambe incrociate e che il rilassamento del corpo è essenziale al processo, si può utilizzare anche una sedia con le piante dei piedi ben piantati a terra e la schiena staccata dallo schienale e in posizione eretta.

- Semplicemente focalizziamoci sul respiro seguendo l'aria che entra e l'aria che esce. Sarà NORMALE che dopo poco arrivi un pensiero e noi cominciamo a seguirlo, quando ce ne accorgiamo semplicemente con estrema naturalezza e dolcezza riportiamo la nostra attenzione all'aria che entra e l'aria che esce. 

Può sembrare una tecnica poco stimolante (alla mente non piacciono le cose poco stimolanti) ma la sua forza è proprio di riuscire a creare quello spazio in cui ci accorgiamo che stavamo pensando e riportare l'attenzione al respiro. Con la pratica costante di questo esercizio impariamo a osservare i pensieri che scorrono come acqua in un ruscello, senza farci trascinare via da essi.

Qualche indicazione utile: questa pratica deve essere quotidiana: secondo la tradizione sono consigliati almeno 24 minuti al giorno, ma anche questo è un allenamento e vi suggerisco di iniziare con 5 minuti al giorno e aumentare pian piano.
Per non avere problemi e pensieri su "quanto tempo è passato?", "saranno passati 5 minuti?" mettete una sveglia che suoni (magari dolcemente) al tempo prestabilito (se utilizzate il cellulare come sveglia ricordatevi di spegnerlo o quanto meno di togliere la suoneria).

Questa è una pratica quotidiana che vi consiglio di eseguire con costanza nel tempo, al di là dell'esercizio.

Proseguendo con l'esercizio, dopo aver fatto i 5 minuti precedenti: 

- prendiamo il nostro diario di viaggio e cominciamo a scrivere i pensieri a cui secondo noi ci siamo attaccati. Per facilitare il compito questi sono alcuni ambiti dove più comunemente incontriamo idee e pensieri che possono portarci a sperimentare forti sofferenze nella vita:

- soldi e ricchezza
- relazioni
- lavoro
- situazione abitativa
- società
- politica
- uomini/donne
- benessere, salute
- sicurezza
- possesso

- Questi della lista sono alcuni esempi, ma può essere ampliata a piacimento e vi invito a condividere altri argomenti.
Come poter fare? basta chiedersi "COSA PENSO SUI SOLDI?" e annotarsi tutte le frasi che ci arrivano in mente. Possono anche solo essere parole, ad esempio: "sporchi", "pochi", "il male del mondo" ecc..
Una volta esaurite ciò che ci arriva in mente facciamo un riesame di quello che abbiamo scritto: è quello che, su quell'argomento, giuda le nostre azioni!

- Alla fine della vostra lista di argomenti, tutto quello che SCEGLIAMO non ci rappresenti più scriviamolo su un foglio pulito sia davanti che dietro. 

E anche per questa settimana è arrivato il tempo di salutarci, ricordando a tutti che potete contattarmi tramite Commento su questo blog dove sarò felice di rispondervi, su Facebook o tramite l'email percorsidiconsapevolezza@gmail.com

Un abbraccio a tutti i compagni e le compagne di viaggio,

Simone

domenica 21 agosto 2011

Liberarsi dai vecchi legami - PARTE 2 - Il senso dell'avere e del Possesso

Cari amici,

Ben ritrovati, come è andata la prima settimana ? Prima di passare all'argomento di oggi volevo rispondere a una domanda che mi è stata posta da più persone che mi chiedeno se era possibile iniziare il percorso in ritardo: Non c'è nessun problema se si inizia dopo, c'è tempo anche per rimettersi a paro con le settimane precedenti, ognuno va col suo passo! ora passiamo al post di questa domenica!



Dopo aver viaggiato all'interno di noi stessi alla ricerca di una risposta sul "chi sono io" (accorgendosi di chi in realtà non sono), sui nostri nomi del passato e sul rapporto con il nostro corpo, oggi arriviamo ad un nuovo punto di riflessione: il Possesso, l'avere.
L'esperienza del possedere, dell'avere, è una delle prime che fin da bambini facciamo, tramite la quale sperimentiamo noi stessi, cominciamo a crearci dei confini: "questo è m-io", "questa è mia madre" (e non quella), ma il possesso, per quanto essenziale in una prima fase, crescendo può diventare disfunzionale.

Continuando a credere all'illusione che avere sia uguale ad essere, si comincia a volere sempre più proprio  perché, se è vero che essere è uguale ad avere, allora più si ha e più si è.

Oggi è molto facile, osservando la società, accorgersi che siamo profondamente legati a questa credenza che,  suo mal grado, non crea un reale senso di individualità ma al contrario crea un'identificazione molto forte con ciò che abbiamo, facendoci soffrire per ciò che non abbiamo, arrivando fino a collegare il possesso col denaro e quest'ultimo con il potere.

Finiamo cosi per creare un fortissimo attaccamento (legame) verso oggetti che in qualche modo più che servirci come strumenti, ci "dicono ciò che siamo", formano un errato senso di noi stessi; per fare un esempio immaginiamo un signore che abbia una bella casa arredata con gusto, una bella macchina e per questo si senta di essere ricco, di aver raggiunto un buono status. Esso sente di essere qualcuno, ma un giorno un terribile terremoto gli fa crollare la casa distruggendo anche la macchina, come si sentirà ? Sentirà di aver perso una casa e una macchina o di aver perso se stesso ?

"Le cose che possiedi, alla fine ti posseggono"
(citazione presa dal film Fight Club).


Un altro aspetto molto importante del possesso è che non si possiedono solo oggetti, ma siamo in grado di estendere il possesso alle idee, alle emozioni, alla terra (il concetto della proprietà privata), arrivando a possedere anche le altre persone!

Ma allora il possesso è sbagliato ? 

Parlare del possesso in termini di giusto o sbagliato è molto difficile visto che è profondamente radicato nella natura dell'uomo. Si può parlare, ed è lo scopo di questo punto di riflessione, di quei possedimenti che hanno perso la loro funzione (tecnica, emotiva o pratica che sia) ma a cui rimaniamo legati. 
Questa volta ci concentreremo solo sugli oggetti materiali, (per altri "tipi di possesso" sicuramente ci sarà occasione più avanti nel percorso di osservarli): quanti oggetti abbiamo ancora intorno a noi che ormai hanno perso la loro funzione? quanti vestiti, quanti oggetti che abbiamo sostituito, quante cose a cui eravamo legati emozionalmente ma che ora non ci rappresentano più abbiamo ancora?
Tutti questi oggetti accumulati creano intorno a noi un'energia stagnante, che spesso non permette il naturale ricambio dell'energia  (immaginiamolo proprio come uno stagno dove non affluisce acqua fresca) e, visto che i soldi sono un'energia di cui le banconote sono la materializzazione, si potrebbe manifestare un limite all'aspetto economico. Quando questo succede la naturale reazione degli uomini è attaccarsi maggiormente a quello che possiedono entrando in un circolo vizioso, autolimitandosi. E' un po' come avere un grande sasso che ostruisce un corso d'acqua facendone arrivare di meno; bisognerebbe rimuovere questo sasso per far riscorrere naturalmente l'acqua e invece la tendenza dell'uomo è quella di aggrapparsi a questo sasso con tutte le proprie forze.

Quello che dobbiamo imparare è proprio saper rimuovere "il sasso che ostruisce il corso d'acqua", per poter far ricircolare l'energia e questo è quanto propongo:

- Troviamo uno spazio dove per un po' possiamo essere indisturbati, spegniamo i cellulari, il pc e creiamo uno spazio confortevole dove porter stare un po' con noi stessi. A tale scopo è possibile utilizzare anche candele e  incensi  naturali.

- Prendiamo il Diario di Viaggio e mettiamolo vicino a noi.

- Seduti o sdraiati, chiudiamo gli occhi e semplicemente contiamo 21 respiri profondi e a ogni respiro entriamo sempre di più all'interno di noi stessi.

- Iniziamo con una riflessione sul possesso e come agisce in noi stessi, ricordandoci che non siamo ciò che abbiamo, impariamo ad osservarci e renderci consapevoli di quale sia il nostro rapporto con gli oggetti, che sensazione sorge al solo pensiero di gettare alcuni oggetti. Annotiamo inoltre, se vogliamo, tutto sul nostro Diario di Viaggio.

- Chiudiamo di nuovo gli occhi, stringiamo il quaderno a noi, e facendo 3 respiri profondi ringraziamo noi stessi per l'impegno che ci siamo dedicati, tutte le persone coinvolte da questo esercizio e tutte le persone che oggi ci hanno fatto giungere fin  qui.

Suggerisco di ripetere questa parte dell'esercizio più volte durante la settimana.

Dopo aver riflettuto sul nostro rapporto col possesso, procediamo con una bella pulizia di tutti quegli oggetti che non utilizziamo più ma che teniamo lo stesso nel nostro cammino.
Ovviamente quello che per noi non è più utile molto probabilmente lo sarà per qualcun altro, per cui prima di gettare tutto, chiedetevi se è possibile donare quell'oggetto a qualcun'altro a cui possa essere utile (evitiamo però di stipare questi oggetti dentro uno scatolone che metteremo in cantina aspettando l'occasione giusta per darli via, altrimenti il lavoro non è stato altro che di spostare di  luogo degli oggetti).

Il gesto di donare è un atto estremamente potente e liberativo (seguirà un post dedicato completamente al Donare).

Durante questa pulizia, tra gli oggetti che donerete, venderete o getterete, sceglietene uno: quello che per voi è più rappresentativo, il più importante che state lasciando andare e mantenetelo con voi per tutta la durata del percorso.

E anche per questa settimana è arrivato il tempo di salutarci, ricordando a tutti che potete contattarmi tramite Commento su questo blog dove sarò felice di rispondervi, su Facebook o tramite l'email percorsidiconsapevolezza@gmail.com

Un abbraccio a tutti i compagni e le compagne di viaggio,

Simone









domenica 14 agosto 2011

Liberarsi dai vecchi legami - PARTE 1 - Io, i miei nomi e il mio corpo

Cari Amici,

Oggi inizia il viaggio verso la scoperta e la liberazione dai vecchi legami e come punto di riflessione non si poteva che partire da Se Stessi.

Prima di tutto voglio specificare il fatto che ciò che propongo sono solo degli spunti di lavoro, per cui ognuno di noi si senta libero di seguire quello che vuole: ogni persona cammina con il proprio passo.



Come il titolo del post fa intuire, e come anche anticipato nel precedente post,  la prima tappa del nostro viaggio riguarda tutti i legami che riguardano "Io".
Forse prima di tutto la domanda è: chi o cosa è ciò che chiamiamo "Io"?

E' forse il nostro corpo?
Sono forse i nostri pensieri ?
Sono forse la nazionalità, la religione o qualsiasi altra cosa mettiamo dopo le parole IO SONO ... (io sono italiano, io sono cattolico, io sono un avvocato) ?
Abbiamo un fortissimo legame con ciò che chiamiamo "Io", ma spesso senza aver ben chiaro chi o cosa sia "Io". Questo è un punto di partenza essenziale, il fulcro di tutto il percorso che andiamo affrontando.

Chiedendoci chi o cosa sia "io" possiamo più facilmente accorgerci di quali cose siano state parte di noi, che adesso non sono più utili alla nostra crescita, riuscendo individuare quei rami che hanno dato i loro frutti e ora sono secchi.

Un buon punto di partenza può essere valutare tutti i nomi, nomignoli, nick e soprannomi che nella nostra vita abbiamo scelto o con i quali altri ci hanno chiamato, siano essi piacevoli o crudeli.

I nomi rappresentano una parte di noi stessi e in qualche modo ci rispecchiano, dandoci delle direzioni nella vita. Ogni volta che scegliamo un nuovo nome ci stiamo dando una nuova direzione e credo che almeno una volta nella vita abbiamo sentito tutti l'esigenza di abbandonare un nome per sceglierne un altro che ci rappresentava di più.
Questo è un processo naturale che nella nostra cultura si è perso ma che invece, nella quasi totalità delle culture antiche, era ritenuto molto importante. Nelle culture antiche il nome cambiava durante la vita della persona per rappresentare al meglio la direzione in cui essa camminava. Inoltre il cambiare nome metteva tutti i conoscenti della persona davanti a un processo di riscoperta della  stessa, visto che ciò che conoscevano e che chiamavano in un determinato modo era cambiato.

Oggi questo tipo di ritualità sembra essere perduta, ma nonostante tutto durante la vita cambiamo spesso nome: basti pensare ai nomignoli che si danno comunemente nelle relazioni e che spesso identificano quello che proviamo per l'altro ma, quando superiamo una determinata situazione e sentiamo che il nome non ci rappresenta più e lo cambiamo. Che fine fa il vecchio nome ?

Generalmente il vecchio nome "muore" nel momento stesso in cui affermiamo la scelta del nuovo, tuttavia ci sono dei nomi che continuano a essere legati a noi e che per quanti sforzi noi facciamo non riusciamo a "scrollarci di dosso". Questo spesso accade perchè non siamo veramente riusciti a tagliare il legame con quel nome e con tutto ciò che esso  rappresenta.

Adesso è giunta l'ora di far emergere di nuovo questi nomi, osservarli e lasciare andare quelli che hanno fatto il loro corso. Per fare ciò, questo è quanto propongo:

- Troviamo uno spazio dove per un po' possiamo essere indisturbati, spegniamo i cellulari, il pc e creiamo uno spazio confortevole dove porter stare un po' con noi stessi. A tale scopo è possibile utilizzare anche candele e  incensi  naturali.


- Prendiamo il Diario di Viaggio e mettiamolo vicino a noi.


- Seduti o sdraiati, chiudiamo gli occhi e semplicemente contiamo 21 respiri profondi, e a ogni respiro entriamo sempre di più all'interno di noi stessi.


- Riapriamo dolcemente gli occhi, prendiamo il diario, e cercando di rimanere nella situazione di rilassatezza, cominciamo semplicemente ad annotare tutti i nomi che ci hanno riguardato e ci riguardano. Quando la lista di nomi è completa, Nome per nome scriviamo tutto quello che questi nomi hanno rappresentato per noi, anche in poche parole. In alternativa si può fare solamente sui nomi per i quali sentiamo il bisogno di descrivere cosa ha rappresentato.


- Chiudiamo di nuovo gli occhi, stringiamo il quaderno a noi, e facendo 3 respiri profondi ringraziamo noi stessi per l'impegno che ci siamo dedicati, tutte le persone coinvolte dai nomi di questo esercizio e tutte le persone che oggi ci hanno fatto giungere fin  qui.

L'esercizio è molto semplice e non richiede molto tempo, può essere diviso in più giorni durante tutta la settimana. Si può fare anche seduti sotto un albero, che aiuta il radicamento, ma suggerisco di farlo sempre in un posto dove non ci sono distrazioni.



 Un altro aspetto importante da prendere in esame è il rapporto con il nostro corpo.

Partendo con il presupposto che il lavoro di auto-accettazione del nostro corpo a volte ha bisogno di un lungo lavoro, quello su cui poniamo un momento di riflessione è il rapporto con il nostro corpo.


Le antiche culture ci insegnano che il corpo è il "Tempio in cui risiede l'Anima", "mente sana in corpo sano".
Oggi il rapporto con il corpo ha ben poco del rispetto che si dedicherebbe a un "Tempio dell'Anima", la nostra riflessione ci porta quindi a osservare quanti e quali comportamenti abbiamo che ledono il nostro corpo. Tralasciando l'alimentazione, a cui sarà dedicato ampio spazio più avanti, alcuni spunti potrebbero essere la cura del nostro corpo, il tempo in cui lo esponiamo a inquinamento, il sonno, la mancanza di movimento o l'eccessivo movimento, il lavoro che effetto ha sul corpo e tutto quello che vi emerge da questi momenti di riflessione.

Anche in questo caso suggerisco di creare il proprio spazio, effettuare la centratura attraverso i 21 respiri profondi e di annotare tutto quello che osservate a riguardo per evitare che la mente possa fare il suo lavoro di rimozione.
Alla fine ringraziamo con 3 respiri profondi, il nostro corpo, fedele compagno di viaggio nella vita.

Suggerisco, inoltre, durante questa settimana di fare qualsiasi attività che il corpo gradisca, come una bella passeggiata nella natura, un bel massaggio rilassante, un bagno alle terme o semplicemente un bagno a casa dove curate il vostro Tempio. Insomma: spazio alla fantasia e alla creatività.

Alla fine della settimana, su un foglio che non sia scritto né avanti né dietro, fate un semplice elenco di tutti i nomi e di tutte i legami col corpo che avete SCELTO CONSAPEVOLMENTE di sciogliere.

Per questa settimana è tutto, spero che vi sia tutto chiaro. Vi lascio con qualche accorgimento sul Diario di Viaggio, ricordo a tutti che rimango sempre disponibile, tramite email, facebook. Se volete commentare e completare con vostre intuizioni che volete condividere con tutti, il blog è qui per voi.

Un abbraccio a tutti i compagni e le compagne di viaggio,
Simone

P.S. per tutti quelli che iniziano, scrivetelo in un commento così da formarsi un gruppo!

Un ringraziamento speciale va a due miei compagni di viaggio che hanno ispirato e aiutato: Il Serpente e Reyiyel, grazie di cuore.


Suggerimenti per il Diario di Viaggio:
Tenete il diario in un posto dove altri non possano trovarlo e leggerlo, poiché contiene parti di voi intime.
Sentitevi liberi di scrivere qualsiasi cosa: non vi sarà mai chiesto di condividerle con gli altri.
Se volete, portate il diario con voi per annotare anche durante la giornata intuizioni che potrebbero arrivare.









mercoledì 3 agosto 2011

Liberarsi dai vecchi legami - Struttura

Cari amici,

Nello scorso post ho introdotto il percorso che mi fa piacere condividere con chi vorrà e, essendo un intervento  dove ho espresso più il contenuto e la riflessione che mi ha portato a crearlo, oggi voglio parlarvi della struttura.

La struttura che ho ideato, partendo da un'intuizione, è molto semplice:  l'intento è di trovare e sciogliere i vecchi legami e per fare questo il percorso viene suddiviso in 12 momenti di riflessione su aspetti della nostra esistenza, in modo da avere un punto su cui focalizzare la nostra attenzione.
il Cammino avrà inizio Domenica 14 Agosto 2011 e durerà fino il 29 Ottobre 2011, quando in linea con l'energia e i cicli della Terra e del Sole, sarà il momento di sciogliere i legami e lasciare che si trasformino in energia rinnovata, attraverso dei gesti rituali. In questo periodo, ogni domenica sarà mia cura pubblicare un post con la spiegazione dell'ambito su cui lavorare la settimana in modo che possiamo avere tutto il tempo necessario a osservare noi stessi.

I post tratteranno i seguenti argomenti:


1° Domenica 14/18 - Io, i nostri nomi, corpo.
2° Domenica 21/08 - Proprietà, possessi.
3° Domenica 28/08 - Metodi comunicativi, menzogne, idee.
4° Domenica 04/09  - Famiglia, storie passate relative alla famiglia.
5° Domenica 11/09 - Storie sentimentali e romantiche.
6° Domenica 18/09 - Salute, alimentazione.
7° Domenica 25/09 - Amicizia.
8° Domenica 02/10 - Sesso, segreti, tradimenti.
9° Domenica 09/10 - L'istruzione, filosofie di vita.
10° Domenica 16/10 -  Lavoro, i progetti, i ruoli.
11° Domenica 23/10 - Le associazioni, i gruppi, il destino, i sogni, i desideri, gli hobbies.
12° Sabato   29/10 -  La trasformazione.

Alcuni  punti potrebbero apparire poco chiari e se volete chiedetemi, ma considerate che ognuno di questi punti sarà oggetto di un mio post e della vostra collaborazione.

Come potete vedere la struttura è molto semplice!

Per il percorso servirà un quaderno o un diario nuovo, per annotare le varie osservazioni.
Per quanto riguarda gli elementi principali della struttura è tutto, alcune cose verranno aggiunte nei post della domenica o in altri post prossimi.

Rinnovo l'invito di postare i vostri dubbi o anche se volete condividere qualcosa.

Ho pensato concludere questo percorso dal vivo con tutti quelli che vorranno partecipare. ovviamente la partecipazione dal vivo è facoltativa:

- 29 Ottobre - Presso lo spazio dell'associazione Vividea che ci permetterà di utilizzare un bellissimo spazio immerso nella natua dove accendere il fuoco che useremo (con chi vorrà partecipare) per il rito di chiusura e liberazione. L'incontro avrà un costo di 20 € (+ 5 € di iscrizione all'ass.culturale ionatura). (Ass. Cult. Vividea via delle selve, 30 Lanuvio (RM) )

Gli incontri sono facoltativi creati per chiunque volesse partecipare di persona. Fatemi sapere se intedete partecipare anche dal vivo!

Inoltre per chiunque volesse può contattarmi anche attraverso email all'indirizzo: percorsidiconsapevolezza@gmail.com

Un Abbraccio,

Simone

martedì 2 agosto 2011

Liberarsi dai vecchi legami - Introduzione

Cari Amici,

Come anticipato nel post precedente voglio condividere un percorso che sto per iniziare, che tratta, come avrete intuito dal titolo del post, di "Liberarsi dai vecchi legami."




Durante tutta la nostra vita, creiamo continuamente legami con persone, oggetti, situazioni, idee. Spesso lo facciamo per rispondere a un nostro bisogno (a volte incosapevole), ma poi non altrettanto facilmente li recidiamo quando questi hanno svolto la loro funzione.

A volte capita che invece di reciderli ce ne dimentichiamo; altre volte vengono recisi da un lato ma non dall'altro (come spesso avviene nelle relazioni amorose dove uno dei due partner chiude il rapporto ma l'altro invece non riesce a farlo e rimane con un legame reciso ma ancora vivo).
Nella mia vita mi è capitato di recidere il legame con alcune ragazze così bruscamente da lasciare inizialmente una ferita aperta, successivamente trasformatasi in un legame con un'esperienza dolorosa
, che mi ha portato a sua volta ad evitare alcune situazioni per paura che si ripetesse l'esperienza passata, privandomi così della meravigliosa opportunità di fare nuove esperienze. I legami con delle esperienze dolorose, se non vengono compresi, spesso ci portano per paura a rifiutare esperienze simili, senza la possibilità 
accorgersi che le esperienze dolorose non sono "negative" ma hanno in sè degli insegnamenti importanti per la nostra crescita personale. 
Tutti viviamo esperienze dolorose nella vita, ma il riuscire a non legarci ad essa e a usarla come uno scudo verso la vita, è un'impresa che richiede forza, coraggio, consapevolezza e amore, è per questo motivo che siamo tutti dei Guerrieri Sacri sul Cammino




Ogni legame che ha perso la sua iniziale funzione e che non viene reciso, anche se ce ne dimentichiamo, rimane attaccato a noi appesantendoci, privandoci di un po' di energia - un po' come un albero appesantito dai rami secchi - energia che può essere utilizzata per la nostra crescita, per i nostri progetti, per la vita di tutti i giorni. La medicina cinese, la tradizione tibetana, quella sciamanica dei nativi, come anche la tradizione occidentale, ci insegnano che veniamo al mondo con una quantità di energia ben precisa e che durante la vita naturalmente pian piano la utilizziamo, un processo che noi chiamiamo di "invecchiamento", ma ci avvertono anche che se curiamo la nostra personale energia possiamo avere una vita non solo lunga nel tempo ma anche nella qualità della vita.

Seguendo la saggezza delle antiche tradizioni, che conoscevano bene le energie e i cicli terrestri, possiamo accorgerci che in questo momento dell'anno la Terra che ha dato i suoi frutti si avvia verso il riposo, il Sole inizia la sua discesa, le giornate si accorciano, come se fosse una simbolica discesa nel mondo interiore. Collegandosi armoniosamente con i cicli terrestri, l'energia ci guida verso una discesa nel nostro mondo interiore alla ricerca consapevole dei legami ormai vecchi pronti a cadere come le foglie degli alberi in autunno.




La discesa sarà agevolata da 12 momenti di riflessione che ci aiuteranno a dirigere lo sguardo verso un settore della nostra vita, in modo da focalizzare meglio la nostra attenzione e poter rendere consapevoli tutti quei legami che sono pronti ad essere recisi per essere trasformati.




Il percorso terminerà lasciando andare il nostro bagaglio di legami che, passo dopo passo, abbiamo trovato e deciso di lasciare andare, sempre in linea con i cicli e le energie terrestri, in un momento della ruota dell'anno che rappresenta simbolicamente la morte e la rinascita, riappropriandoci della nostra energia, rinascendo più liberi e più consapevoli di quello che si nascondeva ancora all'interno di noi.









Nel prossimo post spiegherò più in dettaglio la struttura di questo viaggio e i tempi.

Un abbraccio

Simone 

lunedì 1 agosto 2011

Benvenuti!

Vi do il benvenuto su questo blog, creato con l'intento di costruire uno spazio condiviso di crescita reciproca.
Come avete potuto leggere dal post precedente (e dal titolo), l'ho chiamato "Percorsi di Consapevolezza - Il Cammino del Guerriero Sacro". Ho scelto questo titolo perché riflette il mio cammino e la mia vita e sento che, allo stesso tempo, sempre più persone si scoprono guerriere su un percorso di crescita consapevole.

Essere Guerrieri oggi, per me e per molti altri, non significa essere guerrafondai, non significa "giocare ai cavalieri", non significa essere esperti in qualche arte da combattimento, nè tantomento significa combattere CONTRO qualcosa, ma è trovare all'interno di se stessi la forza e tutte le qualità utili ad affrontare le prove che ogni giorno la Vita ci pone per crescere, evolvere.

Il Guerriero Sacro è colui o colei che trova la volontà, la forza, il coraggio di trasmutare la propria vita in Oro. 

Concludo questo post di benvenuto informandovi che in questo primo periodo, questo blog sarà utilizzato sopratutto per condividere un percorso che sto facendo in questo periodo e che sento possa essere molto utile per diverse persone (per i dettagli vi rimando al prossimo post), ma rimane aperto a qualsiasi discussione.



un abbraccio,


Simone